Bentornati alla terza puntata delle fiabe giapponesi. Oggi parleremo di 鉢かづき姫 (Hachikazuki hime, la principessa Hachikazuki. Letteralmente la principessa che indossava una ciotola sulla testa).
Hachikazuki è una delle storie presenti in una raccolta dal titolo お伽草子(otogizōshi, pronunciato otoghizoshi). Gli otogizōshi sono brevi racconti creati nel periodo tra la fine del periodo Kamakura al periodo Edo. In altri casi può riferirsi a tutti i romanzi medievali risalenti al periodo Muromachi (pronunciato Muromaci). Se provengono da quell’era, vengono chiamati 室町物語 (Muromachi Monogatari, storie Muromachi).
Questa storia è originaria della prefettura di Osaka. La città di Osaka è conosciuta fra varie cose per il castello di Osaka, il takoyaki (polpette di pesce fritto), l’okonomiyaki e il loro dialetto (大阪弁, Osaka-ben, dialetto di Osaka).
La fiaba che troverete qui tradotta si riferisce a quella del sito hukumusume.
Tanto tempo fa, nella città di Kawachi no Kuni (conosciuta oggi come Osaka) viveva un uomo benestante. Ha vissuto una vita agiata ma non riusciva ad avere un figlio.
Così, ogni notte pregava la dea Kannon al tempio di Hase e, infine, dopo tutti questi anni è nata la loro adorata figlia. La bambina era una bellissima principessa proprio come sua madre.
Tuttavia, l’anno in cui la principessa compiva 13 anni, sua madre si ammalò gravemente. La madre la chiamò al suo capezzale e le sue ultime parole sono state “Presto me ne andrò in un posto lontano. Non addolorarti per la mia assenza, perché è destino che io non ci sia più. Indossa questo in memoria di tua madre. Sono sicura ti sarà di grande aiuto.”
Dopo aver detto queste parole, la madre non solo le mise sulla testa una pesante scatola sulla testa ma anche una grande ciotola di legno. Infine, la madre esalò il suo ultimo respiro. Il padre ha cercato di togliere la ciotola dalla testa della figlia ma non ci riuscì. Per questo motivo, la principessa prese il nome di Hachikazuki. Fu ridicolizzata per questo e e maltrattata.
Dopo la morte della sua prima moglie, il padre si sposò una seconda volta. La nuova madre era maligna: trattava male Hachikazuki, faceva girare delle voci su di lei e, alla fine, ingannò suo marito facendo cacciare di casa la figlia.
Dopo essere stata buttata fuori di casa, la principessa Hachikazuki arrivò sulla riva di un grande fiume piangendo. “Se dovrò subire bullismo ovunque andrò, seguirò le orme di mia madre”.
Hachikazuki si tuffò nel fiume ma la ciotola di legno la fa galleggiare. Per colpa della sua condizione non poteva nemmeno morire.
I bambini del villaggio le tiravano le pietre. “Wow! La sua testa è una ciotola. È umana! È un fantasma!” dicevano. Proprio in quel momento, un signore del paese di nome Chujo passava da quelle parti con i suoi servi. Chujo aveva quattro figli. I tre figli maggiori erano sposati ma quello più giovane non aveva ancora preso nessuna donna in sposa.
Il figlio più giovane dal cuore generoso, si fermò colpito dalla principessa Hachikazuki mentre trasportava un secchio d’acqua con le sue mani sfregiate. “Sì paziente. Sono sicuro che sei una brava ragazza” lui le diceva e lei gli rispose “Sì signore”. Hachikazuki era felice, era la prima volta dalla morte della madre che qualcuno le parlava così gentilmente.
Passarono diversi giorni. Quando il giovane va dal padre, gli dice “Padre, vorrei sposare quella ragazza. Mi piace per la sua forza d’animo e la sua dolcezza”. Il padre Chujo era contrario “Te lo proibisco! Quella ragazza è una disgraziata”, il figlio controbatte “Quella ragazza è meravigliosa, non c’è nessuno come lei!”. “Meravigliosa?” dice il padre, “Non ci sono altre come lei? Sposala. Non c’è nessun confronto tra le mogli dei tuoi fratelli e quella ragazza ciotola“. Le mogli dei suoi fratelli erano molto belle.
In questo modo, pensò Chujo, Hachikazuki si sarebbe sentita in imbarazzo e se ne sarebbe andata via da sola.
La sera del matrimonio è finalmente arrivata. La principessa Hachikazuki ha congiunto le mani in preghiera e ha guardato verso il tempio di Hase. “Madre,” dice “e dea Kannon, stasera mi sposerò. Ci saranno anche le mogli dei fratelli del mio futuro sposo e ho sentito dire che sono le principesse più belle. Se una ciotola come me decidesse di mostrarsi a tutta la famiglia e umiliare il mio amato, preferisco andarmene da qui”.
In quel momento,
La ciotola di legno cadde a terra, rivelando una bellissima principessa e il suo contenuto: oro, argento e gioielli. Allora il suo sposo si avvicina a lei e le dice “Sapevo che eri bellissima. Ora, principessa, andiamo a sposarci.
All’interno del palazzo, le mogli dei tre fratelli, con i loro abiti raffinati, sedevano una accanto all’altra e Chujo, quando vide per la prima volta il viso di Hachikazuki, non riuscì a crede a quanto fosse bella.
Chujo prese la mano di lei e la fa sedere accanto a lui, volse lo sguardo verso suo figlio e gli disse “Avevi ragione figliolo, è proprio una bella ragazza. Prendila in sposa e vivete una vita piena di felicità”. Hachikazuki gli rispose “Certamente, signore” e il suo sposo rivolto al padre “Grazie per la concessione, padre”.
In seguito, il giovane e la principessa vissero felici insieme ed ebbero dei figli. Un giorno, la principessa Hachikazuki fece visita a Kannon al tempio di Hase. In un angolo della sala principale ha incontrò un monaco dall’aspetto malandato. Quando la principessa vide il suo volto, rimase sorpresa e gli chiese “Sei mio padre?” e lui in lacrime “Principessa, principessa!”. Si abbracciarono e furono felici di rivedersi per la prima volta dopo anni.
Suo padre, povero e abbandonato dalla seconda moglie, si pentì della sua decisione di cacciare di casa Hachikazuki, così andò in giro alla ricerca della figlia. “Perdonami padre” disse la ragazza sorridendo al padre scusandosi per aver pianto ascoltando la sua storia. Il padre le rispose “Non devi scusarti. Ne ho passate tante ma ora sono felice di averti rivisto dopo tanto tempo”.
Dopo di che, suo padre fu accolto nella dimora di Hachikazuki e vissero felici insieme.
Fine